Le truffe sono dietro l’angolo e probabilmente l’operatrice
Truffa del codice Pod. Un vero e proprio esercito di malfattori in azione per frodare a caro prezzo utenti in buona fede, spesso ingenui, distratti o più semplicemente anziani. E, tra i tanti tentativi di raggiro, a farla da padrone e a mietere più vittime è senz’altro la ‘truffa del POD’, con inconsapevoli cittadini che si ritrovano abbonati a sorpresa a nuovi e più costosi servizi di energia elettrica e gas senza averne mai fatto richiesta e senza soprattutto aver mai dato il consenso al passaggio da un gestore all’altro o da un contratto all’altro.
COME FUNZIONA e COME DIFENDERSI– Come molti sanno, POD e PDR sono rispettivamente i codici identificativi dell’utenza di luce o gas, solitamente riportati nella parte superiore della bolletta. Insieme ai dati personali dell’utente, sono proprio questi codici a consentire ai truffatori di intestare sul filo della legge al cittadino ignaro nuove tipologie di contratto o, addirittura, a permettere il cambio di gestore. Approfittando della buona fede degli utenti meno accorti, i malfattori tenteranno quindi di carpire questi dati per truffarli. Come? Ci sono due modi: al telefono, attraverso un call center, o letteralmente sul pianerottolo di casa. Ecco come:
Sulla porta di casa – Solitamente giovani, ben curati, sorridenti e dotati di una buona parlantina. A chi non è mai capitato di ricevere una visita da parte di ragazzi (maschi in maggioranza) che, con modi garbati e tanta gentilezza, si presentano come ‘addetti’ o ‘operatori’ dell’azienda del gas o della luce? Magari anche dotati di cartellino di riconoscimento che tuttavia, guarda caso, non corrisponde quasi mai alla società che viene menzionata alla presentazione. Ebbene, come dietro alla cornetta telefonica, così anche dietro un sorriso può nascondersi un pericolo. La tecnica è la stessa del call center: chiedere di vedere l’ultima bolletta dell’energia o del gas per capire se l’importo sia anomalo e se, in alcuni casi, sia presente sulla fattura un codice non meglio specificato, indice che l’utente ancora una volta sta pagando troppo. Una rapida occhiata e il gioco è fatto.
Come evitare brutte sorprese? Anche qui, è solo necessario non consegnare mai la bolletta con allegati codice POD o PDR a chi abbiamo davanti né tantomeno firmare qualsivoglia documento anche se al momento può sembrare incredibilmente vantaggioso: basta pochissimo infatti perché si caschi in un vortice di contratti non richiesti, stipulati con gestori mai contattati, dal quale è poi difficilissimo uscire. Almeno senza pagare penali.
Qual è l’obiettivo degli operatori scorretti?
Che si spaccino per EstEnergy o meno, l’obiettivo dei truffatori è sempre quello di estorcere firme e dati tecnici con i quali operare il cambio di fornitore e attivare un nuovo contratto. In particolare, cercano di ottenere dai clienti dati come POD e PDR, cioè i codici univoci dei punti di fornitura di energia elettrica e gas naturale, senza i quali attivare un nuovo contratto non è possibile. Poi, possono procedere con la richiesta di attivazione del contratto, che avverrà entro 30-45 giorni.
Per fortuna, però, nel settore gas e luce le regole che proteggono i consumatori sono tra le più tutelanti, e quindi ci sono tutti i margini per tornare indietro: se non riuscendo a bloccare la richiesta di attivazione prima che vada a buon fine, quanto meno successivamente, reclamando il rientro col precedente fornitore.
Inoltre, e non tutti lo sanno, potrete sempre contestare qualsiasi contratto sottoscritto tramite registrazione telefonica se il vostro consenso è stato raccolto senza che abbiate prima ricevuto la documentazione contrattuale. Non vale più la registrazione vocale alla prima chiamata!
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