Il telefono del futuro? Degno di una spy-story!
Quando entriamo in un locale pubblico come prima cosa ci guardiamo intorno, per individuare una presa di corrente e ricaricare il nostro smartphone? Ricordiamo con nostalgia il tempo in cui il telefono aveva bisogno di essere caricato ogni 2 giorni (e in stand-by arrivava a 3)? Il cellulare senza batteria potrebbe cambiarci la vita. Certo, siamo ancora in fase di sperimentazione, e forse per poterlo trovare nei negozi dovrà passare ancora un po’ di tempo, ma il prototipo progettato a Seattle dall’Università di Washington funziona. E chi avrebbe mai immaginato che questa invenzione made in USA e finanziata dalla National Science Foundation e dalla Google faculty research awards fosse ispirata a congegni da guerra fredda? Come le cimici utilizzate dal governo URSS, si tratta di un sistema detto “backscatter”, in cui il microfono e lo speaker sfruttano l’energia prodotta dalle onde radio, emessa da una sorgente: la nostra bocca, ad esempio, o un trasmettitore. Non lo smartphone, ma una base esterna trasforma il segnale analogico (la voce) in digitale, cioè quello trasmesso tra i due telefoni. In questo modo il fabbisogno energetico del dispositivo si abbatte, fino a un milione di volte in meno rispetto agli smartphone che usiamo oggi. La piccola quantità di energia necessaria a far funzionare il cellulare senza batteria potrebbe essere fornita, oltre che dalle onde radio, anche da una minuscola cella fotovoltaica.
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