la chiave per entrare nel Bluetooth

Armis Labs ha scoperto una serie di falle nel sistema Bluetooth che
permette ai pirati di prendere il controllo totale di smartphone e tablet
Android, iOS, Windows e Linux. Sono 8 miliardi i dispositivi a rischio
Come entrare nel Bluetooth
Armis Labs ha scoperto una serie di falle nel sistema Bluetooth che permette ai pirati di prendere il controllo totale di smartphone e tablet Android, iOS, Windows e Linux. Sono 8 miliardi i dispositivi a rischio

 

Vuoi inviare al volo una foto a un amico? Usi il Bluetooth. Vuoi collegare il tuo smartphone ad altoparlanti senza fili per goderti al meglio la tua musica? Usi sempre il Bluetooth e lo sfrutti anche per altre periferiche. Eppure, questa tecnologia, presente ormai in qualunque telefono intelligente, ha dei buchi. Gli esperti di Armis Labs, un’azienda di Palo Alto in California che si propone di trovare falle nei dispositivi legati all’Internet delle cose (cioè tutti quegli accessori intelligenti che si collegano al Web) hanno scoperto otto vulnerabilità, quattro delle quali considerate critiche. Queste falle permettono ai pirati di prendere il controllo di dispositivi Android, iOS, Windows, Linux e dispositivi IoT , sfruttando proprio il collegamento Bluetooth.
Di cosa si tratta
L’insieme di queste vulnerabilità relative al sistema di collegamento senza fili più famoso al mondo è stato battezzato con il nome di BlueBorne. Tali falle permettono ai pirati di
eseguire circa 20 tipologie di attacco, oltre all’esecuzione di codice remoto, senza l’interazione dell’utente e senza neanche essere collegati a Internet. ma cosa vuol dire in parole povere? Significa che il nostro smartphone può essere infettato in metropolitana o per strada, semplicemente ricevendo un file infetto. Il fatto grave è che, attraverso BlueBorne, l’infezione si diffonde senza il pairing dei telefoni. Questo vuol dire che non bisogna configurare nulla, non c’è neanche bisogno di cliccare su un link per ritrovarsi un file pericoloso nel dispositivo. Si tratta di un problema molto serio che mette a rischio oltre otto miliardi di apparecchi che integrano un chip Bluetooth. Questa infezione si propaga per via aerea, a patto di avere la connessione aperta. Ricordiamoci, quindi, di spegnere sempre il collegamento quando non serve. Oltre a risparmiare sul consumo della batteria, saremo più al sicuro.
Misure di emergenza
Il rischio maggiore di contagio è, tanto per cambiare, a carico degli utenti Android, questo perché si tratta di una piattaforma diffusissima che però ha tante piccole o grandi varianti a seconda del produttore, che la usa e la personalizza per i propri dispositivi. Google ha rilasciato in brevissimo tempo una patch per Marshmallow e Nougat, eppure molti produttori non distribuiranno nessun aggiornamento, soprattutto se il dispositivo a rischio è considerato datato e fuori produzione. Per i seguaci della mela morsicata, basta invece installare la versione 10 di iOS o le successive per schivare il pericolo. Anche microsoft ha preparato velocemente un aggiornamento, mentre per Linux è in corso il rilascio di aggiornamenti proprio mentre scriviamo. Se vogliamo essere ottimisti, consideriamo che scrivere un malware che sfrutti BlueBorne fortunatamente è molto complesso, inoltre, il malintenzionato deve essere alquanto vicino alla vittima per infettarla. In ultimo: basta tenere il Bluetooth spento
quando non serve per restare al sicuro anche con un telefono non proprio recentissimo.