Ascoltare musica con il computer è semplice, ma farlo con la garanzia di avere sempre il massimo della qualità possibile lo è molto meno. Facciamo chiarezza sui file audio e sugli strumenti gratuiti per ascoltarli, convertirli o addirittura crearli
Tra tutte le rivoluzioni che la tecnologia ha portato nella nostra vita quotidiana, quella in campo musicale è stata tra le più profonde e ad ampio raggio. A cambiare radicalmente non è stato solo il modo in cui ascoltiamo i nostri brani preferiti, ma anche i sistemi usati per registrare e diffondere musica, per non parlare della sua stessa creazione. Gli strumenti musicali tradizionali non diventeranno mai inutili, ma certo non sono più indispensabili, mentre le apparecchiature per l’ascolto, anche di qualità, sono diventate più agili ed economiche, pensate per la mobilità. Tutto questo si deve in gran parte ai computer, ai software e all’avvento dei formati audio digitali.
Audio digitale
I suoni che il nostro orecchio percepisce sono in realtà vibrazioni che si propagano nell’aria. Se con la tradizionale registrazione analogica queste vibrazioni vengono trasformate in segnali elettrici, la registrazione digitale si basa invece sull’interpretazione e la conversione delle vibrazioni in valori numerici. La musica che ascoltiamo su computer tramite i file audio, altro non è che un insieme di informazioni, di 0 e 1. Questa tecnologia si è diffusa rapidamente in tutto il mondo grazie a Internet, spinta dall’esigenza di condividere la musica in Rete. Nacquero così i file Mp3, principali responsabili della rivoluzione musicale degli ultimi vent’anni.
I formati compressi
La chiave per comprendere le differenze tra i diversi formati audio è la compressione. L’Mp3, infatti, è un file compresso che funziona un po’ con lo stesso principio dei noti file Zip, che servono proprio a “compattare” i documenti allo scopo di ridurne le dimensioni e occupare meno spazio. Mentre un file Zip può essere decompresso e restituirci i documenti inalterati, però, l’Mp3 rappresenta un compromesso tra qualità e spazio occupato.
Ridurre un file audio a pochi Mb di spazio occupati vuol dire rinunciare a molti suoni
Rispetto alle dimensioni del file audio originale, l’Mp3 può infatti essere inferiore anche di una decina di volte, arrivando a ridurre una canzone a tre o quattro Megabyte soltanto. Si tratta di una caratteristica fondamentale per garantire lo scambio rapido via Web e una più agevole trasmissione in streaming, ma c’è un prezzo da pagare in termini di qualità. Per raggiungere questo risultato, infatti, la compressione taglia le frequenze in alto e in basso, privando la musica di ricchezza e sfumature. Un profano potrebbe non notare la differenza, ma un orecchio allenato percepirà immediatamente la qualità inferiore dovuta alla perdita di queste frequenze. Per questa ragione i formati compressi come l’Mp3, ma anche M4A, OGG, WMA e AAC, sono definiti Lossy, cioè caratterizzati da una perdita di qualità. Vale la pena precisare che nonostante il file sia appena discreto, questi formati sono i più comuni e diffusi, tanto che la compatibilità è garantita con la maggioranza dei dispositivi in commercio. Sebbene l’Mp3 sia stato dato molte volte per superato, il suo utilizzo è massivo e potrebbe volerci molto tempo perché venga ufficialmente sostituito con altri formati più efficienti e funzionali.
Il formato compresso FLAC offre alta qualità senza perdita di sfumature
Senza perdita di qualità
Contrapposti ai formati audio Lossy, troviamo due tipologie che invece mantengono tutte le frequenze del brano originale. Nello specifico parliamo dei cosiddetti formati Lossless, cioè senza perdita di qualità, e dei formati non compressi. I formati Lossless sono ancora file compressi, ma capaci di conservare tutte le informazioni originali riducendo comunque le dimensioni. Il più comune di questi è il FLAC, Free Lossless Audio Codec, equiparabile all’ALAC, utilizzato da Apple e compatibile con i suoi dispositivi. In termini di spazio occupato, ovviamente, si tratta di file più ingombranti, ma l’ascolto su un buon impianto rivelerà una qualità sonora molto superiore rispetto a quella fornita dai formati Lossy. Per ciò che riguarda i formati non compressi, quelli più noti sono Wav e AIFF. Corrispondono a una copia identica in tutto e per tutto al file audio originale e sono quindi alla massima qualità audio possibile. Per contro, le dimensioni risultano ragguardevoli, il che ne limita l’utilizzo all’ambiente professionale o all’ascolto casalingo con impianti di qualità.
Applicazioni musicali
La digitalizzazione della musica ha favorito lo sviluppo di una quantità immensa di software dedicati alle più diverse attività di gestione dell’audio: dalla creazione musicale alla modifica fino al semplice ascolto. I cosiddetti Sequencer Multi traccia, noti anche come DAW o Digital Audio Workstation, sono i più usati tra gli addetti ai lavori, poiché consentono di creare musica lavorando indifferentemente con campioni audio Wav e suoni MIDI, Musical Instrument Digital Interface. Tra questi citiamo GarageBand di Apple, https://apple.co/2H1GeD5 , Reason, https://bit.ly/2FeSEpn , Sonar, https://bit.ly/2RCmhGT, e molti altri. Sono tutti programmi professionali, quindi piuttosto costosi. Un ottimo software gratuito per la registrazione e la modifica dei file audio è Audacity, www.audacityteam.org Se invece
siamo interessati soltanto all’ascolto, la scelta è infinita, ma con VLC MediaPlayer, www.videolan.org andremo sul sicuro, perché garantisce una compatibilità vastissima che comprende tutti i formati audio più diffusi.
Passare da un formato all’altro
La grande varietà dei formati audio esistenti può creare qualche problema quando si tratta di ascoltare un brano con il computer o un dispositivo. Benché la compatibilità sia per lo più garantita, non è poi così raro trovarsi alle prese con un file audio che non riusciamo ad aprire, così come potremmo avere la necessità di ridurre le dimensioni di una serie di file musicali per le più diverse ragioni. La risposta sono i convertitori audio, software che possono tramutare un formato in un altro in pochi passaggi. Ne esistono a decine, anche da usare direttamente via browser come Online audio converter, https://online-audio-converter.com/it Attenzione, però: se passare da un formato Lossless a uno compresso diminuirà le dimensioni al prezzo della qualità, il passaggio inverso, per esempio da Mp3 a Wav, non ci restituirà la qualità originale.
La musica del futuro
Nel 2017, il Fraunhofer Institute for Integrated Circuits, l’istituto creatore del formato Mp3, ha decretato la cessazione dello sviluppo e del supporto per il suo formato. Anche se, come già specificato, l’Mp3 continuerà a esistere, è indubbio che la tecnologia stia guardando avanti. Tra i formati audio che si propongono come sostituti c’è l’Mpeg-H, un formato compresso capace però di fornire una migliore esperienza di ascolto. Se stiamo per acquistare un nuovo dispositivo audio, quindi, facciamo attenzione che sia compatibile con questo tipo di file che potrebbe rappresentare il futuro.
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