Finanzia la tua idea sul Web

Nella vita un vincente trova sempre una strada, Un perdente trova sempre una scusa. In merito a ciò che abbiamo appena detto vi proponiamo un idea che può far gola a molti di voi. Ma che nussuno a mai osato provarci  fino ad ora. Il web è una miniera d’oro basta solo saper sfruttare le occasioni che ci vengono proposte.
Come lavorare online
Finanzia la tua idea sul Web
Sentiamo parlare di crowdfunding da al meno sette anni. Cos’è e come funziona? Partiamo dal significato del termine inglese: crowd vuol dire folla mentre funding possiamo
tradurlo con la parola italiana donazione o finanziamento. Questo sistema, cioè, coinvolge la folla, la comunità a livello locale (amici, conoscenti, compaesani) e globale (sconosciuti che possono abitare dall’altra parte del mondo rispetto a noi), con lo scopo di raccogliere fondi a favore di un progetto. I soldi possono essere donati o prestati, e la
campagna per ottenerli viene realizzata sul Web, attraverso piattaforme specializzate. Il meccanismo è semplicissimo, come spesso accade quando un’idea è geniale e funziona
bene. I siti ci mettono a disposizione una vetrina, dove proporre il progetto da finanziare attraverso immagini, video e testi che forniscano tutte le informazioni necessarie.
Trasparenza e facilità d’uso

I portali si occupano concretamente della raccolta fondi, in modo tale che questa avvenga con la massima trasparenza e senza rischi per i donatori/finanziatori. Nel momento in cui proponiamo la nostra idea per il crowdfunding, dobbiamo stabilire un obiettivo economico da raggiungere. In pratica, dobbiamo dichiarare quanti soldi ci servono e spiegare come li utilizzeremo. Per attirare donatori è fondamentale organizzare dettagliatamente la campagna di finanziamento, così da proporre il nostro progetto nel modo più accattivante possibile. Gli internauti, navigando sulla piattaforma di finanziamento dal basso preferita, scelgono in base ai propri interessi una o più idee da supportare. Per donare, una volta registrati al sito, bastano pochi clic. Un progetto da 3.000 euro in teoria può essere sostenuto da 30 finanziatori che scelgono di dare ben 100 euro come da 1.000 donatori diversi che ne investono solo 3. Quando una campagna è in corso, generalmente possiamo controllare nella pagina dedicata quante risorse mancano al raggiungimento del budget prefissato.

Tipologie di crowdfunding
Esistono diverse modalità di raccolta fondi dal basso a seconda dello scopo per cui vengono chiesti i soldi e del rapporto che si instaura tra “finanziatore” e “finanziato”.
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La ricompensa da offrire a chi ci finanzia dipende dalla cifra che decide di investire
Il modello basato sulla donazione è quello impiegato da chi raccoglie fondi per associazioni e iniziative senza scopo di lucro, come avviene su www.retedeldono.it. Il modello con ricompensa prevede che chi finanzia ottenga qualcosa in cambio del suo contributo, a seconda della cifra versata. Può trattarsi del prodotto stesso (o del servizio) che verrà realizzato grazie alla raccolta fondi, oppure, nel caso di piccole somme, anche di un semplice ringraziamento ufficiale. La maggior parte dei più noti siti di crowdfunding, come
www.kickstarter.com o www.indiegogo.comsfruttano questo sistema. C’è poi il modello che fornisce microprestiti a persone o società, e che prevede una restituzione del finanziamento con tassi differenti a seconda della situazione economica di partenza, come www.smartika.it. Infine, ma solo per le imprese, c’è ilcrowdfunding basato sulle azioni, nel quale PMI e startup ottengono finanziamenti cedendo quote di partecipazione all’impresa.
Leggi e regole
Il finanziamento dal basso in cambio di azioni (che in inglese si definisce equity based) nel nostro Paese è regolamentato per legge, poiché costituisce una vero e proprio canale di finanziamento alternativo a quello bancario. Gli operatori del settore devono essere iscritti in un registro tenuto sotto controllo dalla Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa). La norma a cui fare riferimento è il Decreto Crescita 2.0 e successive modifiche. Per quanto riguarda le altre forme di crowdfunding cosa c’è da sapere in merito a leggi e regole da seguire? Molto dipende dallo scopo per cui abbiamo intenzione di chiedere fondi. Se il nostro obiettivo è quello di iniziare a vendere un prodotto o un servizio, vuol dire che abbiamo aperto o stiamo per aprire un’attività con Partita iva. Quanto riusciremo a raccogliere sul sito di crowdfunding andrà ufficialmente registrato nella nostra contabilità alla voce sopravvenienze attive straordinarie, perché non si tratta di guadagni veri e propri e neppure di passività a breve o lungo termine, dal momento che quei soldi non li dovremo restituire. Nel caso in cui volessimo raccogliere fondi per soddisfare un nostro personale desiderio (ad esempio un viaggio, o l’autopubblicazione di un libro) non c’è alcuna regola da seguire, i soldi non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi. Infine, se a lanciare la campagna è un’associazione no profit, che abitualmente vive grazie alle donazioni, i fondi raccolti vanno contabilizzati tra i ricavi come proventi ordinari. alla portata di tutti Il crowdfunding è uno strumento di facile utilizzo. Per avere successo, però, è fondamentale riuscire a catturare l’attenzione degli utenti del Web e spiccare tra centinaia e centinaia di altri progetti. è molto importante avere le idee chiare e realizzare un video promozionale accattivante. Alcuni siti ci consentono di utilizzare i fondi anche se non raggiungiamo l’obiettivo economico che ci siamo proposti, altri no, ma in ogni caso tentar non nuoce e soprattutto non costa nulla (pagheremo una percentuale solo se otterremo i fondi). Ecco i portali più interessanti per lanciarsi nell’avventura del crowdfunding e raccogliere i soldi che ci servono.
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GOOD LIKE A TUTTI!!