di fronte mentre consultiamo il nostro smartphone. Giusto o sbagliato che sia, ha delle conseguenze
Ci è capitato di trovarci in compagnia di qualcuno che non riusciva proprio a prestarci attenzione perché troppo impegnato con il proprio smartphone? , in quel momento siamo stati vittime di phubbing. Questo strano termine, in italiano, nasce dall’unione della parola inglese phone, cioè telefono, e del verbo snubbing, che significa Snobbare. diventati vittime del phubbing Il senso è chiaro: chi pratica il phubbing ci snobba perché troppo indaffarato a guardare il proprio telefono.
Siamo diventati vittime del phubbing propio così ed Ora che sappiamo di cosa si tratta, probabilmente molti tra noi si renderanno conto di essere stati vittima di phubbing almeno una volta, e quasi certamente avremo assistito al fenomeno in prima persona: coppie che si ignorano perché intente a digitare messaggi,compagnie di amici dove tutti aggiornano il proprio status su un social invece di chiacchierare… Ognuno di noi può vedere quotidianamente gli effetti del phubbing e non ci sarebbe bisogno di uno studio per confermare che la situazione è sfuggita di mano. Tuttavia, un paio di anni fa è stato proprio uno studio della Baylor University a portare all’attenzione generale il problema. Oggi, gli stessi ricercatori hanno presentato una nuova indagine, pubblicata sul Journal of the Association for Consume research. Chi conosce l’inglese ne trova un estratto alla pagina http://bit.ly/2tj9U3K , ma possiamo riassumere il concetto brevemente.
maggiormente. Chi subisce phubbing, infatti, tende a cercare attenzione e approvazione altrove e il luogo più a portata di mano è il proprio smartphone. Proprio così. La logica dietro questo comportamento potrebbe essere la seguente: “Se tu mi ignori, io ti ignoro a mia volta“. Secondo gli autori dello studio, questo atteggiamento crea il circolo vizioso al quale spesso si assiste, dove le persone preferiscono interagire con i social network invece di comunicare tra loro. Dei 330 soggetti coinvolti nello studio, oltre la metà di chi subiva phubbing passava ore su Facebook.
Il phubbing non è una difficoltà solo nei contesti sociali, anzi, lo è soprattutto nei rapporti di coppia, dove i messaggi, la posta elettronica, le notizie, gli aggiornamenti di stato e i commenti social si frappongono spesso e volentieri tra le persone. Il primo studio sugli effetti del phubbing, pubblicato dai ricercatori della Baylor University nel 2013, era così intitolato: “La mia vita è diventata una distrazione dal mio cellulare”. Inquietante, ma certo capace di riassumere perfettamente la situazione