L’app per le aziende che vede tutto!

Un’app che trasforma chiunque in un “occhio” al servizio delle
aziende, per controllare e fotografare vetrine, negozi, espositori
o supermarket e spedire le immagini a un’immensa banca dati

Bemyeye

Siamo nel 2011 e Gian Luca Petrelli fonda la sua startup: BeMyEye. Alla base del progetto un’idea semplice e rivoluzionaria: usare la condivisione tipica del nostro tempo per trasformare delle persone normali in “eye”, ovvero occhi che le aziende possono usare per monitorare le proprie strutture. La storia di BeMyEye la racconta Petrelli in persona durante un’intervista rilasciata alla Rai. « Ho una piccola ditta che fa prodotti alimentari e li vendo prevalentemente all’estero. Una volta avevo organizzato una promozione in una catena di supermarket del MidWest negli Stati Uniti, e mi sarebbe piacuto sapere se avevano messo fuori i miei cartelli e avevano chiamato le hostess come era stato concordato». Purtroppo però, per un controllo di questo tipo bisognava affidarsi ad agenzie americane che avrebbero mandato una persona con un block notes e una macchina fotografi ca, a costi molto salati.


Arriva l’idea

Il nostro imprenditore, fa una ricerca su Internet e scopre che non esiste uno strumento evoluto per eseguire controlli di questo tipo. Eppure basterebbe un ragazzo con uno smartphone per scattare al volo due foto e inviarle. Da qui l’idea di creare un’app per fornire proprio quello: occhi in grado di vedere al posto tuo. Un servizio di questo tipo sarebbe molto oneroso per un’azienda che ha bisogno di fare verifiche in un Paese che dista migliaia di chilometri dalla propria sede, mentre risulta molto economico far scattare una foto a una persona che abita in quello stesso posto.« È un sistema win-win» racconta Petrelli. In pratica ci guadagnano tutti. « Il fatto che tu sia qui, in questo istante, potrebbe essere utile a qualcuno che si trova dall’altra parte del mondo e tu sei in grado, con un tuo costo marginale molto basso, di raccogliere una qualche informazione come il prezzo di un prodotto o un espositore in un negozio. A te costa poco, alla persona che si trova dall’altra parte del mondo costerebbe una cifra incredibile organizzarsi per raccogliere quelle informazioni».


Un grande successo
L’idea di BeMyEye è formidabile e il servizio, che si basa su un’app per smartphone, inizia subito a prendere piede. Questo sistema che in gergo si chiama mobile crowdsourcing permette a chiunque di racimolare un po’ di denaro registrandosi come eye e alle aziende di fare controlli capillari sul territorio come prima d’ora sarebbe stato impensabile. Le persone che lavorano per BeMyEye installano l’app sul telefono e poi leggono i lavori disponibili intorno alla propria posizione. Se accettano e portano a compimento la missione vengono pagate con un versamento su Paypal. Fra i clienti dell’azienda ci sono operatori telefonici, multinazionali, produttori che vendono nei supermercati e così via. Per sfondare in questo
mondo, servono però soldi e la giovane zienda ha bisogno di investimenti. Ma se un progetto funziona, gli investitori arrivano e, infatti, lo scorso anno BeMyEyes annuncia di aver raccolto 6 milioni e mezzo di euro dai venture capital Nauta Capital, P101 e 360 Capital Partners. Sempre nel 2016 l’azienda di Gian Luca Petrelli acquisisce LocalEyes, il suo principale competitor francese e continua la sua crescita aprendo uffici nel Regno Unito, Francia, Italia, Germania e Spagna. Insomma, un successo in piena regola!
App per le aziende
Gian Luca Petrelli è il fondatore di BeMyEye, una startup nata nel 2011 che ha esteso il suo raggio d’azione in tutto il mondo. Ruota intorno a un’app che permette a chiunque di fare controlli commissionati dalle aziende.

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