SMS Forwarder [figura.1]
Le app più utili sono spesso anche quelle più semplici, anche se in qualche caso possono venire usate per motivi non proprio corretti. È il caso di SMS Forwarder che ha soprattutto una funzione, quella cioè di inoltrare a un altro numero telefonico i messaggi SMS che vengono ricevuti sullo smartphone, e la svolge benissimo.
Naturalmente può capitare che l’app venga installata di nascosto da un malintenzionato che vuole trasferire i messaggi in arrivo sul nostro smartphone e che, per non farci vedere la presenza dell’app, ne sfrutta un’altra come Hide App per nascondere l’icona dall’elenco complessivo.
Volendo è possibile scegliere se trasferire tutti i messaggi in arrivo oppure limitarsi solo a quelli provenienti da uno o più numeri. Non solo, è anche possibile impostare una fascia oraria nella quale renderla attiva e volendo inoltrare i messaggini anche a più contatti. Il prossimo aggiornamento di SMS Forwarder dovrebbe permettere di ricevere anche l’elenco delle chiamate con tanto di durata, nome e numero di chi chiama.
Unseen [figura.2]
Come impostazione standard di Whatsapp e degli altri principali programmi di messaggistica come Telegram o Messenger, si può scegliere tra essere trasparenti, lasciando cioè che il nostro interlocutore veda i segni di spunta blu che indicano che abbiamo letto il suo messaggio, oppure preferire la privacy e in questo caso non potere sapere nemmeno se la persona con cui stiamo chattando ha letto il nostro messaggio. Grazie a un’app leggermente truffaldina come Unseen è però possibile anche una terza soluzione. In pratica si tratta di consentire all’app di catturare i messaggi in arrivo al nostro posto in modo da poterli leggere senza che appaia la doppia spunta di lettura. Unseen è compatibile con altre app di mesaggistica come Instagram, Viber, Line e TK e non richiede particolari privilegi per venire installata. Naturalmente dovremo permettere all’app di leggere le nostre notifiche, ma si tratta di una scelta obbligata anche se
teniamo alla nostra privacy.
Orbot figura.3]
Realizzata direttamente dagli sviluppatori del TOR Project, l’app di proxy locale Orbot consente di navigare su Internet in maniera sicura anche dagli smartphone e tablet Android collegandosi alla Rete della cipolla (The Onion Router). Volendo è anche possibile collegare a Orbot altre app presenti nello smartphone in modo che vengano protette allo stesso modo. Configurare l’app è semplice, basta fare tap sull’icona della cipolla e aspettare qualche istante per avere la conferma che la connessione è attivata. Se invece dovessimo riscontrare dei problemi, che nella maggior parte dei casi sono dovuti alle impostazione del nostre gestore di telefonia, dovremo utilizzare un bridge, cioè una modalità di connessione attraverso altri server di tipo cloud. Per proteggere tutte le comunicazioni da e verso il proprio dispositivo con qualunque browser Android e con qualsiasi app installata, bisognerà attivare l’interruttore Modalità VPN che ha però il limite di rallentare notevolmente la connessione. Le icone delle app che utilizzano la rete TOR sono visualizzate nella parte inferiore dell’app. Nel frattempo Progetto TOR ha pubblicato la prima versione beta di TOR Browser per Android che a partire dal 2019 integrerà anche Orbot, realizzando così un unico strumento in grado di garantire il massimo della sicurezza .
Wps connect [figura.4]
Il WPS, acronimo di Wi-Fi Protected Setup, consente di velocizzare la nostra connessione Internet con i router compatibili, senza cioè dover inserire lunghissime password. Peccato che ci sia un importante bug di sicurezza che permetterebbe attraverso un attacco di tipo Brute Force di recuperare il pin che permette la connessione in pochi minuti. WPS Connect sfrutta proprio questo bug per controllare se il router a cui ci vogliamo collegare presenta questa vulnerabilità e visualizza dei possibili PIN per la connessione. Naturalmente per gli sviluppatori si tratta solo di un’app per controllare se il nostro router è a rischio. In caso positivo il consiglio è quello di disabilitare al più presto la possibilità di connettersi via WPS dalle impostazioni del router. Se però qualcuno volesse utilizzare questa app per cercare di collegarsi a una rete che non sia la propria gli sviluppatori non si riterranno certo responsabili.
Pixelknot [figura.5]
Le immagini che scambiamo via Internet con i nostri contatti non sono altro che file composti da un lunghissimo elenco di caratteri alfanumerici. L’app Pixelknot sfrutta la tecnica della steganografia per inserire all’interno di questi file del testo protetto da un algoritmo di sicurezza che potrà essere decrittato solo da chi possiede la password corretta. In pratica potremo condividere nei social le nostre immagini inserendo all’interno dei commenti che verranno letti solo da chi possiede la password. Non si tratterà del sistema di criptazione più sicuro, ma è sicuramente quello più particolare e spettacolare!
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